[…] Spostandosi sugli assi cartesiani dello spazio (Io sono nelle tasche / della mia città) e del tempo (Era così la mia casa un tempo, / di voci e bucati stesi), si ha come l’impressione che Picasso o Lynch si siano divertiti a girare il film della vita dell’autrice, smontando e rimontando i pezzi in maniera tale da smarrirci nel labirinto dei ricordi e dei sentimenti. Sentimenti che poi – con l’amore in prima fila – sono l’altro grande protagonista della silloge. L’amore, sembra sussurrarci la poetessa, resta inafferrabile, indecifrabile, a venti e a settant’anni, una calamita cui non ci si può sottrarre, ma anche un puzzle cui un fauno dispettoso ha sottratto di nascosto un pezzo, e quindi mai completabile (Sei già così lontano, amore, / sei di un altro tempo, / ma mi scivoli accanto ogni giorno / con mani di nebbia). Ma soprattutto irrinunciabile, confessa nei versi più struggenti della raccolta: È stato poco correre insieme / quasi una vita. / La felicità affama. […] Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Paola Pancaldi Pugolotti è nata a Parma, dove ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Da molti anni vive a Milano. È autrice di poesie, racconti, romanzi e libri di fiabe. Ama molto la fotografia e la musica. Le sue poesie raccontano le emozioni, i ricordi, il dolore, l’amore. Ha vinto molti premi e pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Il luogo e il tempo, Le ultime scale, Le bocche invisibili, Quarto tempo; il romanzo Il posto dei limoni e il libro di racconti Le trasgressioni di Miranda.
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