Questa "Filosofia della musica", pubblicata nel 1991, è apparsa in un contesto in cui era vivamente sentita da parte di filosofi e musicisti l'esigenza di un confronto sulle questioni che stanno alle radici del fenomeno musicale nel suo complesso. La critica che qui viene condotta contro le implicazioni filosofiche della semiologia musicale fa da sfondo ad un percorso che intende sperimentare nuove vie nella delimitazione delle nozioni elementari che rappresentano le strutture portanti dell'universo dei suoni. Il libro si conclude con una discussione che mostra come solo attraverso l'operare dell'immaginazione simbolica la musica possa mantenere la presa sulla realtà. Che questo percorso si muova spesso ai margini del musicale ha le sue ragioni all'interno del punto di vista adottato, ma anche ripete e riprende sul piano della riflessione filosofica quel ritorno alle origini che fa parte del senso profondo della straordinaria avventura della musica novecentesca.
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