Questo libro nasce dall'idea di fornire sia ai lettori appassionati di storia degli scacchi sia agli studiosi specialisti uno strumento di consultazione rapido ed efficace, vale a dire un indice bio-bibliografico degli scacchisti attivi in Sicilia dal 1500 fino al 1975. La chiave che ho privilegiato è l'attività scacchistica documentata in tale ambito geografico a prescindere dal luogo di nascita dello scacchista. Per questo criterio si spiega la presenza di scacchisti sia siciliani, sia italiani ma non siciliani, sia stranieri ma residenti per un certo arco di tempo o in modo permanente in Sicilia.
Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1996, è stato ristampato in conformità all'impaginazione originale, dopo un'attenta revisione formale e l'aggiunta di un ampio abstract in inglese, per fornire agli studiosi e ai collezionisti la possibilità di reperire più facilmente un'opera divenuta ormai rara, allorché fu edita in proprio in un numero molto limitato di copie. Alessandro Sanvito, insigne storico degli scacchi, che ne curò la presentazione, ebbe allora a scrivere: "l'autore coglie nell'attività scacchistica del tardo Ottocento nella città etnea, il significato culturale che lo sottintende: è semplicemente il background della Sicilia, che conobbe gli scacchi assai prima di tutte le altre regioni d'Italia, invisibile e impalpabile della feconda anima del Sud". L'opera poi ebbe lusinghiere recensioni sia in lingua italiana che in inglese.
Il percorso della mostra Gli scacchi a Catania e provincia alla fine dell'Ottocento parte dall'illustrazione dell'attività scacchistica del sacerdote don Pietro Carrera, autore del trattato del 1617. Poi si passa alle notizie relative alla fondazione del Circolo Scacchistico Catanese sullo scorcio del 1895 e agli scacchisti catanesi dell'Ottocento: avvocati, professori, commercianti, banchieri, farmacisti, floricoltori. Pare che dalla Torre Alessi, opera del Sada demolita nel maggio del 1963, si giocasse a scacchi "per corrispondenza" tramite piccioni viaggiatori. Il Prof. Santo Daniele Spina, ideatore e curatore della mostra, ha utilizzato il gioco degli scacchi al fine della ricostruzione storica dello sfondo culturale cittadino che sottintende il gioco dei Re e con tale chiave di lettura ha gettato luce su due categorie sociali: nobiltà e alta-borghesia attive a Catania e provincia alla fine dell'Ottocento.
The obelisk in Piazza Duomo in Catania is Egyptianizing: that is to say, it is a monument that imitates Egyptian figurative elements in the imagery and in the regal and divine attributes. Furthermore, it does not exhibit hieroglyphics relating to the cult of Isis, but simply incised designs: above all human and divine figures, placed from top to bottom, which, as they do not constitute hieroglyphic writing in the full sense, serve a purely ornamental purpose. A peculiar characteristic of our obelisk, which tourist guides should highlight, is the untypical and singular octagonal shape, which so far has not been found in any other known obelisks, which have quadrangular section.
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