Bastiano è un ragazzo povero che vive nell'Italia del '45. Sua sorella Isa è morta da poco a causa dei fascisti. In poche settimane Bastiano subirà un profondo cambiamento che lo porterà a riflettere sul rapporto che aveva con la sorella e sul rapporto che gli italiani hanno tra di loro, come se fossero fratelli che non sanno di esserlo e, perciò, si uccidono a vicenda. La mia fredda voce di osservatore si mischia a quella calda di Bastiano, e la storia risulta spesso interrotta dai pensieri del ragazzo. Un piccolo libro su un'Italia disperata e stanca di combattere. Marco
Nel 1938, un ragazzino, Luca, conosce Alex, di due anni più grande. A volte insieme, a volte separati, affronteranno i primi anni della guerra mondiale in maniera diversa. Si innamoreranno entrambi della stessa ragazza, ma per uno dei due la vità non è che sofferenza e morte, perché nel suo sangue, come nel sangue di suo padre, scorre la follia. Sia Luca che Alex possiedono un passato famigliare travagliato, e la guerra farà perdere loro ogni convinzione e ogni speranza, portandoli all'annichilimento totale, all'impossibilità di un riscatto. Tra le macerie delle città devastate dalle bombe, le vite dei due ragazzi e di altre persone toccate dalla tragedia umana che è la guerra finiranno per convergere in un'unica silenziosa richiesta. La pace.
Heritage and landscape education is crucial to training young people in active and responsible citizenship, protection of the public assets, appreciation of the cultural diversity and intergenerational dialogue. Therefore, it cannot be limited to sporadic experiences and on outstanding heritage and contexts but must be transdisciplinary, inclusive and practicable everywhere. This book relates the research and action project “Scuola Attiva Risorse” (ScAR), winner of the Polisocial Award that recognizes research for social purposes at the Politecnico di Milano. The text describes an experimental and innovative action delivered within the fragile context of the urban peripheries. This participatory process involved schools, universities, cultural institutions, administrations and private actors in interpreting and enhancing the “hidden” cultural heritage in Milan’s fringe neighbourhoods.
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