Adam è un uomo forte, coraggioso e ribelle, non ama pescare ed è nato per cacciare, sogna di costituire un suo clan. Sulla sua strada incontra Yah, il dio creatore che lo guida insieme al suo popolo verso la terra promessa, verso la civiltà, verso la speranza. Un viaggio lungo e periglioso dove numerose saranno le prove fisiche ed emotive da affrontare prima di giungere a Eden. Con Adam homo deus l’autore disegna un quadro inedito delle origini dell’umanità, integrando in un unico filone testi sacri e profani di varie religioni e civiltà, dalla Bibbia alle tavolette dell’antico Sŭmer rinvenute nei siti mesopotamici. Questa personale visione delle origini dell’uomo, anche se atipica e anticonformista, dà vita ad una vicenda moderna e coinvolgente, ambientata su basi temporali e geografiche concrete, al punto di essere più coerente di molte teorie ortodosse. A Gomor ho trovato un dio, e a Gomor un dio ha trovato me, non so per quale ragione abbia scelto me e non uno di voi, ma così è stato, ed io non posso fare altro che rispettare la sua volontà. Marco Predicatori è nato a Roma nel 1954. Grande appassionato di storia ed archeologia. Questa è la sua prima opera.
Angelo è un sicuro talento del settore economico- bancario, che però non riesce mai a spiccare il volo. Dopo tanti fallimenti, dovuti al suo carattere volubile, gli viene offerta una seconda opportunità, e per non farsela sfuggire ricorre all’ipnosi regressiva, con l’obiettivo di correggere i suoi errori del passato. Ma, durante le sedute con lo psicoterapeuta, finisce catapultato nelle sue infinite vite passate, che attraversano millenni di storia e peripezie, fino a capire di essere in realtà un angelo caduto in disgrazia per non essere stato capace di proteggere Gesù dalla furia dei romani. Scoperte le sue vere origini e chiaritosi con Dio in un acceso confronto padre-figlio all’interno di una chiesa, dovrà decidere se farsi nuovamente blandire da una bellissima sudamericana che gli propone una clamorosa truffa o, finalmente, accettare i consigli del padre e della fidanzata, per trovare la pace interiore tanto a lungo cercata.
Why is the history of art so often construed as a history of artists, when its alleged focus is art? This book responds to this question by examining Giorgio Vasari's Lives and the artist it features most centrally, Michelangelo. More than any other artist in the Lives, Michelangelo exemplifies art as an expression of the individual. Yet at the same time, as this book aims to show, the Lives fashions Michelangelo as the founder of a new academic era in which art develops collectively as a discipline. Paradoxically, Vasari's celebration of Michelangelo mobilizes a conception of art as teachable and transmissible that is antithetical to Michelangelo's aesthetic ideals and unique style."--Page 4 of cover.
L'argomento di questo libro risulterà inconsueto alla maggior parte degli lettoti. Pochi infatti sanno che i greci inventarono un'arte della memoria che, come tutte le altre arti da loro inventate, venne trasmessa a Roma e da lì passò nella tradizione europea. Quest'arte si prefigge lo scopo di fissare i ricordi attraverso la tecnica di imprimere nella memoria "luoghi" e "immagini". Al giorno d'oggi pare un ramo assai secondario dell'attività umana ma nelle età precedenti l'invenzione della stampa, una memoria ben addestrata era d'importanza vitale. Ciò che ho voluto sottolineare in questo scritto è che la manipolazione delle immagini nella memoria deve sempre, in qualche misura, coinvolgere la psiche come un tutto e dunque se Mnemosine, come dicevano i greci, è la madre delle muse allora la storia dell'educazione di questa, che è la più fondamentale e sfuggente facoltà umana è destinata a tuffarci in acque assai profonde.
Cosa portiamo da un punto all'altro del nostro cammino dalla partenza all'arrivo dall'andata al ritorno? il racconto del mio cammino a tutti i miei cari agli amici ed alla poiana che vola sola sui vigneti e le colline, all'eterna foschia ed alla solitudine delle Ande, ai vulcani imponenti del Nicaragua, al cielo tropicale, al lago calmo della sera, ai pescatori all'oceano ed a chi nonostante il freddo di questo stanco ed insipido mondo artificiale continua a conservare la rivoluzione nel cuore
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