Il progetto di Valerio Rocco Orlando The Reverse Grand Tour si propone come una riflessione sul senso attuale di quel fascino attrattivo che a partire dal XVII secolo spingeva i giovani dell’aristocrazia inglese e nord europea alla scoperta della culla della classicità, tra i monumenti greci e romani di Roma e Pompei, Ercolano e Siracusa, Paestum e Segesta. Valerio Rocco Orlando ci invita a un viaggio a ritroso nel tempo, a un’epoca in cui l’educazione passava inevitabilmente dall’Italia, quando la politica, la cultura e l’arte del Bel Paese costituivano una condizione necessaria di conoscenza e di apprendimento, per rientrare poi in patria impreziositi nell’animo, accresciuti nella mente e ingentiliti nell’aspetto. Non era allora infrequente che gli artisti stranieri ospiti nelle Accademie facessero da chaperon per accompagnare i giovani rampolli alla scoperta degli scorci della Roma Antica, dei suoi angoli più remoti, o che si offrissero di dipingere per loro un fiero ritratto o un paesaggio di rovine, interpretate alla luce calda di un primaverile meriggio capitolino. Esiste dunque un forte legame storico tra la pratica del Grand Tour, l’universo delle Accademie straniere a Roma e le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, cominciate proprio nel 1911, quando entra nell’edificio costruito da Bazzani un capolavoro di Gustav Klimt, Le tre età della donna (1905), acquistato dallo Stato in occasione della mostra internazionale organizzata per l’Expo. E’ un filo rosso che Valerio Rocco Orlando ha scelto di riportare alla luce, attraverso la sua personale e corale pratica artistica.
The second of a four-chapter publication series by Rondinone, Golden Days & Silver Nights documents the installation of the artist’s white trees among the ruins of the Trajan Forum, and of the Vocabulary of Solitude at the MACRO Museum, where the forty-five clowns were accompanied by a multitude of rainbow drawings.
Sempre pi ... (Ever more...) is the title of Stephan Balkenhol's larger than life-size cedar wood torso. The figure was positioned amongst the ruins of the Forum Romanum in Rome, surrounded by a 'sea of false money', from October 2009 to February 2010. The references made to the city's ancient past are quite recognisable, yet the figure is also clearly connected to the here and now. Alongside an analysis of Balkenhol's wooden sculpture, the catalogue is dedicated to philosophical and sociological musings with far-reaching implications, for example, the effects of human greed, of wanting 'ever more'.
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