I cimiteri longobardi utilizzati come fonti preziose di informazione sul passato, e in particolare sull’uso simbolico della cultura materiale. Alla luce delle più recenti teorie sull’archeologia funeraria e dell’etnicità, l’autrice indaga nel dettaglio alcuni contesti funerari di ambito longobardo in Ungheria (Hagiko, Szentendte, Tamasi) e nel Friuli (Cividale, Liariis, Romans d’Isonzo), dove i Longobardi migrarono nel 568. I risultati dell’indagine permettono di avanzare interessanti ipotesi sull’evoluzione delle pratiche funerarie e sul loro significato ideologico e sociale.
I cimiteri longobardi utilizzati come fonti preziose di informazione sul passato, e in particolare sull’uso simbolico della cultura materiale. Alla luce delle più recenti teorie sull’archeologia funeraria e dell’etnicità, l’autrice indaga nel dettaglio alcuni contesti funerari di ambito longobardo in Ungheria (Hagiko, Szentendte, Tamasi) e nel Friuli (Cividale, Liariis, Romans d’Isonzo), dove i Longobardi migrarono nel 568. I risultati dell’indagine permettono di avanzare interessanti ipotesi sull’evoluzione delle pratiche funerarie e sul loro significato ideologico e sociale.
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