This book tells the curious story of an unexpected finding that sheds light on a crucial moment in the development of physics: the discovery of artificial radioactivity induced by neutrons. The finding in question is a notebook, clearly written in Fermi's handwriting, which records the frenzied days and nights that Fermi spent experimenting alone, driven by his theoretical ideas on beta decay. The notebook was found by the authors while browsing through documents left by Oscar D'Agostino, the chemist among Fermi's group. From Fermi's notes, they reconstruct with skill and expertise the detailed timeline of the critical days leading up to his vital discovery. While much is already known about the road that led Fermi to his important result, this is the first time that it has been possible to reconstruct precisely when and how the initial evidence of neutron-induced decay was obtained. In relating this fascinating story, the book will be of great interest not only to those with a passion for the history of science but also to a wider audience.
Domenica 16 marzo del 2003. Mancano quattro giorni all’imminente attacco dell’esercito statunitense all’Iraq di Saddam Hussein, accusato, con prove false, di essere uno dei sostenitori del terrorismo islamista che aveva colpito gli Stati Uniti l’11 settembre del 2001. I molti occidentali che abitano a Baghdad si affrettano a imbarcarsi sugli ultimi voli utili per rientrare nei propri paesi. Sono pochi quelli che scelgono di percorrere questa rotta all’incontrario e di andare in quello scenario di guerra con l’obiettivo di cooperare per una ricostruzione che metta il futuro degli iracheni al primo posto. Tra questi c’è Francesco Corbani che lavorerà presso la Coalition Provisional Authority (CPA) e che in queste pagine ci consegna una importante testimonianza che a distanza di anni è anche un’analisi sui risultati della “Guerra santa” contro il terrorismo. Francesco Corbani è nato nel 1937 da una famiglia di contadini senza terra della bassa padana, approdando nel ‘55 nella Milano industriale. Un excursus professionale in due importanti multinazionali - Brown Boveri e Pirelli - lo porta a contatto con il mondo delle grandi infrastrutture. Comincia a viaggiare in ogni angolo di quel mondo, nei paesi avanzati che le progettano e finanziano e in quelli del terzo e quarto mondo dove vengono realizzate. Un lavoro che gli fa vivere gli squilibri e i contrasti tra il mondo dello sviluppo e quello del sottosviluppo. Tra chi sfrutta e chi viene sfruttato, perché i finanziamenti delle grandi infrastrutture servono più a supportare il Welfare dei primi che a soddisfare i bisogni dei secondi, che accumulano debiti su cui ci sarebbe tanto da dire, non soltanto che i primi vi speculano con operazioni di Swap finanziario che li arricchisce mentre affama i secondi. E qui comincia la sua seconda vita; sempre negli stessi paesi, ma con un obiettivo diverso. Collaborare con gli uni e con gli altri per dare una mano a chi cerca di combattere squilibri sociali.
Un famoso scienziato, Einstein, anni or sono profetizzò:”Non ho idea con quali armi si combatterà la 3° guerra mondiale, ma la 4° con sassi e bastoni”. Oggi possiamo affermare che quella profezia si è avverata! Sì perché la terza guerra mondiale che si sta combattendo è economica, e i suoi campi di battaglia sono le borse, le banche, i paradisi fiscali, etc.. . E il risultato è che fra qualche anno gli stati non avranno più soldi per pagare i soldati, e il carburante, e la manutenzione dei mezzi: aerei, navi, sommergibili, etc.., e le guerre si combatteranno con sassi e bastoni e saranno per procurarsi il cibo per sopravvivere.
These memories, handwritten by Elmo Cermaria (Nonno Peppe) for his grandson Checco (Francesco Nicolini), tell of when, as a young man of 20, he found himself hurled into the inferno of the First World War. In those days, you could cry your heart out for a bread roll denied, then miraculously regained thanks to the compassion of a German soldier, “the hated enemy”. These recollections are terse, without a trace of rhetoric and devoid of recriminations. Nonno Peppe tells the facts just as he experienced them first hand, without expressing any condemnation of those responsible for them, even though an awareness of the large-scale massacre he witnessed transpires from his account. When Nonno Peppe delivered the manuscript to his grandson on his wedding day, he asked him to make a promise: “Let the President of the Republic know what we did for Italy.” A hundred years ago, whole generations of young Italian men were stripped of human honor and dignity. Only a few of these young men would live on and become our grandfathers; and only a few of us would be fortunate enough to become “grandchildren of the Great War” and bear witness to their ordeal.
Sullo sfondo della guerra tra Siena e Firenze a metà del XVI secolo si dipanano le vicende di Marsilio Marsili, che nasce per essere marinaio, ma che diventa cavaliere. Con un’esistenza segnata precocemente dal dolore, Marsilio vuole vivere intensamente, prima perdendosi e poi ritrovando la dignità e l’amore per sé stesso e il prossimo, il senso di giustizia e il bisogno di libertà anche a costo della vita. L’incontro fondamentale sarà con frate Brandano che gli insegnerà tutto, anche a dubitare di se stesso e della persona che più e più volte lo ha salvato. La passione di Antonelli per la storia e il suo amore per Siena ci conducono, con uno stile coerente, in un mondo lontano dove, allora come oggi, il desiderio di conoscenza e la necessità del dubbio guidano gli uomini su sentieri, talvolta, impervi. Francesco Antonelli è nato a Roma nel 1963, oggi vive e lavora a Siena. Studi classici, laureato in economia, è appassionato di vela, storia e viaggi. “Gloria Mundi” è il suo secondo romanzo. Nel 2005 ha pubblicato “Guardo il vento” per Aletti Editore.
Based on previously unexplored archival documentation, this book offers the first general overview of the history of Italian eugenics, not limited to the decades of Fascist regime, but instead ranging from the beginning of the 1900s to the first half of the 1970s. The Author discusses several fundamental themes of the comparative history of eugenics: the importance of the Latin eugenic model; the relationship between eugenics and fascism; the influence of Catholicism on the eugenic discourse and the complex links between genetics and eugenics. It examines the Liberal pre-fascist period and the post-WW2 transition from fascist and racial eugenics to medical and human genetics. As far as fascist eugenics is concerned, the book provides a refreshing analysis, considering Italian eugenics as the most important case-study in order to define Latin eugenics as an alternative model to its Anglo-American, German and Scandinavian counterparts. Analyses in detail the nature-nurture debate during the State racist campaign in fascist Italy (1938–1943) as a boundary tool in the contraposition between the different institutional, political and ideological currents of fascist racism.
In the midst of the Second World War, the government of Benito Mussolini collapsed. This dictator had, for a decade, held Italy in a dangerous alliance with Nazi Germany. On September 3rd, 1943, in Cassibile, Sicily, the Italian General Castellano and the American General Eisenhower signed a Treaty in which they illustrated the very harsh conditions of Italy’s surrender and its passage alongside the Allies. The vicissitudes of this period led first to the imprisonment of Mussolini, and then to his daring liberation by the Nazis. On Italian territory, two governments, that of General Badoglio and that of the Republic of Salò, led by Mussolini’s party, faced each other, while the Allies landed in Sicily and Anzio. In Lazio, the Allies began their action against the Nazi-Fascists who were retreating towards the north of the peninsula. In the meantime, relations between Italy and the Soviet Union resumed, and, in 1944, Pietro Quaroni, the first ambassador after the diplomatic break-up of 1940, was sent to Moscow. The book, through Italian diplomatic documents, reconstructs this delicate historical moment in Italo-Soviet relations in the final act of the Second World War.
Thank you for visiting our website. Would you like to provide feedback on how we could improve your experience?
This site does not use any third party cookies with one exception — it uses cookies from Google to deliver its services and to analyze traffic.Learn More.