Il titolo dell'opera, Garbin, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Garbin (è il nome con cui viene chiamato in Dalmazia in vento di Libeccio, portatore del caldo torrido della stagione estiva) si susseguono, in ordine alfabetico: Danilo Cagno con Tempi Moderni, sguardi sul nuovo millennio; Eugenio Campana con Litio/Anfetamina; Daniela Cordelli con L'orizzonte; Massimo Mariani con Isole bianche; Angela Oliva con Versi in cammino; Nando Pietro Tomassoni con fai un lungo sospiro profondo." (tratto dalla prefazione Giuseppe Aletti)
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